G. NEBBIOSO1, P. MATTEI1, F. PETRELLA2
Azienda Sanitaria Locale Napoli 1, Napoli;
2Azienda Sanitaria Locale Napoli 5, Napoli
SIAPV – XXVI Congresso nazionale – Messina 2004
Le ulcere del piede diabetico sono tra le più frequenti cause di amputazioni.
L’essudato è causa di macerazione della cute perilesiona-le, di rallentamento del processo di riparazione tessutale con conseguente aumento del turnover delle medicazioni e dei costi sanitari.
Una gestione ottimale dell’essudato e un adeguato controllo della lesione possono ridurre i tempi di guarigione di queste lesioni.
Materiali e metodi
In questo studio sono stati inclusi 10 pazienti diabetici con lesioni ulcerative caratterizzate da essudato moderato o elevato. Le lesioni, dopo debridment chirurgico e/o autolitico, sono state stadiale e misurate. L’ulcere veniva lavata con soluzione fisiologica e sulla stessa applicata una medicazione costituita da arginato di calcio; su questa medicazione veniva poi apposta una medicazione secondaria.
I pazienti venivano controllati e medicati settimanalmente, per un massimo di 6 settimane. Criteri d’esclusione sono stati: infezione in atto, gravidanza, allattamento, terapia cortisonica ed antibiotica.
Risultati
Dei 10 pazienti, tutti hanno completato lo studio. Le medicazioni sono state cambiate in inedia ogni 3 giorni.
La cute perilesionale non ha mostrato segni di macerazione ed il processo di riparazione tessutale è risultato ottimale in 6 pazienti, mentre nei restanti 4, si è avuta una notevole riduzione delle dimensioni della lesione. Nessun paziente ha mostrato segni d’infezione nel corso del trattamento.
Discussione e conclusioni
L’utilizzo di medicazioni costituite da alginato di calcio rappresenta un valido ed efficace mezzo terapeutico nel trattamento delle lesioni trofiche del piede diabetico. L’essudato può interferire col processo di riparazione tessutale, determinando macerazione della cute perilesionale, contaminazione batterica di grado elevato, discomfort del paziente, oltre che un aumento dei costi sanitari, inteso sia come materiali che come impegno orario del personale sanitario e parasanitario.
L’impiego delle suddette medicazioni permette di ovviare a questi inconvenienti.