Ulcere venose: Medicazioni attive ed Elastocompressione

Giuseppe Nebbioso – Francesco Petrella
Estratto dal 3 Corso di Aggiornamento – Campolongo -Ottobrel 2004
“La riparazione tessutale delle lesioni croniche cutanee”

La terapia elastocompressivo rappresenta il trattamento di scelta delle ulcere venose degli arti inferiori. Negli ultimi anni la comparsa sul mercato di ”medicazioni attive”,ha permesso una riduzione dei tempi di guarigione,una riduzione dei costi e un miglior comfort del paziente.
La scelta del bendaggio e della medicazione deve tener conto di parametri quali:la deambulazione del paziente,la tenuta del bendaggio,la quantità di essudato,il bilancio batterico:colonizzazione – infezione,la capacità del paziente a rifare il bendaggio, le controindicazioni.

Nei pazienti con deambulazione valida sono da preferire bende anelastiche(ossido di zinco) e a corta estensibilità. Il bendaggio con bende anelastiche deve esser fatto da personale esperto (lesioni iatrogene),è un bendaggio più stabile,confezionato e lasciato in sede per più giorni,è molto utile nel paziente che deambula, esercita pressioni di lavoro molto alte,mentre la pressione di riposo è molto bassa.
Il bendaggio mobile viene fatto con bende a corta, media e lunga estensibilità, non è adesivo, è meno stabile, molto utile nelle ulcere iperessudanti, va riconfezionamento giornaliermente e rimosso nelle ore notturne.

L’apposizione di medicazioni attive permette di ridurre il turnover dei bendaggi e dei relativi costi,favorisce il processo di riparazione tessutale migliorando anche il comfort del paziente (Nebbioso G.,Petrella F. et al. Minerva Cardioangiologica – 12/2002).
In presenza di una lesione con fondo fibrinoso, l’applicazione di idrogel o collagenasi (detersione autolitoca o enzimatica),richiedendo due applicazioni giornaliere impone l’utilizzo di bendaggi mobili.
Anche in presenza di fondo necrotico la scelta di un debridment chirurgico ci fa scegliere un bendaggio mobile.
In presenza di fondo granuleggiante, il livello d’essudato e la capacità di deambulare del paziente influenzerà la scelta del bendaggio.

GRANULEGGIANTE /ASCIUTTA O UMIDA – MEDICAZIONE NON ADESIVA + BENDAGGIO FISSO

GRANULEGGIANTE/ESSUDANTE – SCHIUMA DI POLIURETANO +BENDAGGIO FISSO

GRANULEGGIANTE/IPERESSUDANTE – ALGINATO O SCHIUMA DI POLIRATANO + BENDAGGIO MOBILE

La quantità dell’essudato determina la scelta della medicazione e del bendaggio: se con l’utilizzo di schiume di poliuretano o arginati è possibile cambiare la medicazione dopo almeno tre giorni, possiamo applicare un bendaggio fisso, al contrario il bendaggio sarà di tipo mobile.
In presenza d’infezione si renderà necessario il controllo della carica batterica,la gestione dell’essudato,antibioticoterapia adeguata,controindicazioni alle medicazioni avanzate e bendaggio di tipo mobile per permettere le medicazioni giornaliere.( vedi tab 2)

INFEZIONE/UMIDA – MEDICAZIONE CON ARGENTO + BENDAGGIO FISSO

INFEZIONE/ESSUDANTE – SCHIUMA DI POLIURETANO CON ARGENTO + BENDAGGIO MOBILE

INFEZIONE/ IPERESSUDANTE – SCHIUMA DI POLIURETANO CON ARGENTO+ BENDAGGIO MOBILE

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