G. Coppola
Abstract III Corso di Aggiornamento
“La riparazione tessutale delle lesioni croniche cutanee”
Campolongo – Ottobre 2004
L’intuizione di un utilizzo di emocomponenti a fini non strettamente trasfusionali risale ai primi anni ’70, fino alla produzione, nel 1975, della colla di fibrina.
Alla fine degli anni 70 veniva riconosciuto alle piastrine ed ai macrofagi un ruolo di primo piano nell’attivazione del processo riparativo tanto che Thomas Hunter, pioniere di queste ricerche, indicava la possibilità dell’impiego in casi selezionati di trasfusione di unità di piastrine.
Negli anni 80 David Knighton sviluppava una tecnica di stimolazione in vitro delle piastrine, con soluzioni di trombina, che consentiva la raccolta di un sopranatante ricco di fattori di crescita; questo prodotto, derivato da piastrine del paziente, opportunamente purificato, veniva quindi applicato localmente sotto forma di gel per stimolare la riparazione dell’ulcera.
Il miglioramento delle tecniche e dei sistemi produttivi del preparato ha raggiunto livelli tali da consentirne negli ultimi anni un impiego sperimentale e clinico nella terapia topica delle ulcere cutanee, rappresentate oggi per il 70% circa da ulcere vascolari, a prevalente genesi flebopatica.
Il Razionale dell’impiego di tale preparato risiede nella presenza di diversi fattori di crescita tissutale (circa 30), di cui i più importanti nel processo riparativo si sono dimostrati i seguenti:
- P.D.G.F. (Platelet Derivated Growth Factor)
- E.G.F. (Epidermal Growth Factor)
- T.G.F. (Transforming growth Factor)
- V.E.G.F. (Vascular Endothelial Growth Factor)
- I.G.F. 1 e 2 (Insulin Growth Factor 1 e 2)
- F.G.F. (Fibroblast Growth Factor)
Applicando in situ le piastrine iperconcentrate ed attivate con Trombina Umana e Calcio Gluconato in forma di Gel Piastrinico, vengono innescati e accelerati i processi di rigenerazione tessutale.
Pertanto, le piastrine sono paragonabili a laboratori-serbatoi cellulari che elaborano, immagazzinano e quindi rilasciano, numerosi fattori di crescita capaci di stimolare la riproduzione di cellule staminali, mesenchimali, fibroblasti, osteoblasti e cellule endoteliali.
Proprietà del gel piastrinico:
- Angiogenetiche;
- Stimolanti la formazione del tessuto;
- Connettivo ed epiteliale;
- Stimolanti l’osteogenesi;
- Non è tossico per i tessuti;
- Possibilità di essere autologo;
- È poco o nulla costoso;
- È di rapida e facile preparazione.
Esistono, d’altronde, delle controindicazioni:
- Trombocitopenia;
- Sindrome da difunzione piastrinica;
- Instabilità emodinamica;
- Gravidanza;
- Neoplasie (sito d’ applicazione).
- Infezione, gangrena, osteomielite (sito d’applicazione).