Francisco A. Kerdel, BSC, MBBS
Il Pioderma Gangrenoso è una affezione infiammatoria ad eziologia sconosciuta e a carattere ulcerativo. Si distinguono diverse forme cliniche: ulcerativa, pustolosa, bollosa e vegetante (superficiale). La forma pustolosa è più comunemente associata a malattie infiammatorie dell’intestino, mentre la forma bollosa si associa ad affezioni maligne tra le quali la leucemia mielogenica acuta è la più frequente.
Il pioderma gangrenoso è associato anche ad altre numerose malattie sistemiche quali artriti, gammopatie monoclonali, stati di immunodeficienza e ad
altre affezioni maligne. La diagnosi del PG può risultare difficile in quanto può mimare altre patologie maligne ed infettive. Infatti è di fondamentale importanza fare la diagnosi di PG soltanto dopo aver escluso tali patologie. Una biopsia va eseguita sempre in questi pazienti ed analizzata con specifiche colorazioni per escludere agenti infettivi nelle colture tessutali. L’istologia del PG è aspecifica , tuttavia si repertano un gran numero di neutrofili nel derma con occasionale reazione granulomatosa e vasculite secondaria.
Il trattamento del pioderma gangrenoso può risultare difficile e costituisce una sfida. Le lesioni piccole possono essere trattate con agenti topici e cortisonici intralesionali. Tra gli agenti topici, gli unici che mostrano una certa efficacia sono i macrolidi(tacrolimus e pimecrolimus). È importante tener presente che queste lesioni possono infettarsi secondariamente e che qualsiasi agente infettivo isolato dalla lesione deve essere eliminato.
Lesioni aggressive e molto ampie spesso richiedono l’uso di cortisonici.
Comunque vari farmaci sistemici sono stati utilizzati sia in associazione che in monoterapia. Essi comprendono dapsone, minocin, colchicina, nicotina e più recentemente gammaglobuline per via endovenosa ed infliximab. Pazienti con malattia refrattaria sono stati trattati con cortisonici in associazione con immunosoppressivi ma con alterni successi. I farmaci comunemente usati comprendono ciclosporina, tacrolimus (orale), ciclofosfamide , clorambucile e mofetil micofenolato.