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Ulcere croniche agli arti inferiori – Trattamento con mini-VAC

  • E. MATTERÀ, E. MADRID, A. SILVESTRONI, P. SALOMONE, G. RAGA2ZINO, P. FEDERIGO
  • Cattedra di Semeiotica e Metodologia Medica, Servizio Speciale di Angiologia Medica, Seconda Università degli Studi di Napoli, Napoli
  • SIAPAV – XXVI Congresso Nazionale – Messina 2004

L’incremento della frequenza e della gravita delle manifestazioni cllniche possono essere messe in relazione con l’invecchiamento progressivo della popolazione 1. Per quanto riguarda la tipologia di queste ulcerazioni cutanee agli arti inferiori, siano esse venose, arteriose, diabetiche, ipertensive, miste, linfatiche, vasculitiche, da decubito, angiodisplastiche, sono sempre il risultato di alterazioni a livello di vasi o di nervi, isolate o in associazione tra loro.

La sintomatologia soggettiva e l’obiettività clinica così come gli interventi terapeutici variano in relazione all’alterazione responsabile della lesione.
Ulcere venose
Fisiopatologia
II sistema venoso della gamba comprende vene profonde, vene superficiali e vene comunicanti. I muscoli del polpaccio agiscono come una pompa nel ritorno venoso dalla periferia al cuore, contro gravita, per la presenza delle valvole unidirezionali contro flusso retrogrado.

Durante esercizi (come il camminare) i muscoli del polpaccio si contraggono e la pressione venosa profonda si riduce, quindi il sangue venoso si dirige dalle vene superficiali alle profonde via sistema delle comunicanti. Nell’insufficienza venosa, la riduzione della pressione venosa profonda durante la contrazione muscolare non raggiunge valori ottimali, con comparsa di “ipertensione venosa”.

Sintomatologia soggettiva

I pazienti lamentano un senso di peso, crampi e parestesie con incremento ortostatico.
Anamnesi ed esame obiettivo
Per quanto riguarda l’anamnesi i pazienti riportano storia di trombosi venosa profonda o traumi degli arti inferiori in sede perimalleolare (2-5 cm al di sotto dei malleoli a livello in cui i gastrocnemi divengono evidenti sulla faccia posteriore delle gambe). I reperti associati possono comprendere cianosi, edema, pigmentazione da deposizione di emosiderina, desquamazioni, sofferenze annessiali, varicosità, lipodermaitosclerosi.

Diagnosi clinica

L’Ecocolordoppler localizza e quantifica il reflusso venoso, ed esclude una contemporanea compromissione arteriosa.

Trattamento

II trattamento comprende la terapia chirurgica 2, il bendaggio elasto-compressivo 3 che è controindicato per compromissione del settore arterioso (indice di Winsor <0,7). Nella nostra esperienza l’applicazione della VAC-terapia nelle ore notturne ha accelerato notevolmente la velocità della cicatrizzazione. Nelle lesioni ulcerose croni-che andrebbe evitata anche la somministrazione di farma-ci come neomicina, polimixina B, bacitracina, gentamici-na, che possono causare fenomeni di sensibilizzazione e anafilassi. Un’accelerazione della guarigione delle ulcere venose è stata descritta con tarmaci che riducono la viscosità ematica, come la pentossifìllina (800 mg 3 volte al giorno).

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