Detersione enzimatica, autolitica, meccanica e chirurgica

La detersione rappresenta un atto fondamentale nel processo di riparazione tessutale ed ha lo scopo di rimuovere gli ostacoli alla guarigione.

Distinguiamo una detersione:

  • ENZIMATICA
  • AUTOLITICA
  • MECCANICA
  • CHIRURGICA

La detersione enzimatica

La detersione enzimatica si avvale degli enzimi proteolitici, proteasi e collagenasi: Non provoca dolore al paziente, non genera sanguinamento ed non è selettiva. Richiede, d’altronde, tempi lunghi ed è inefficace alla presenza di tessuto necrotico o fibrinoso molto spesso.

Deve essere applicata 2/3 volte al giorno e necessita solo di copertura secondaria di fissaggio in garza sterile. Se dopo 10 giorni non si ottenuto il risultato desiderato è consigliabile passare ad altro tipo di detersione. Dato che i prodotti adoperati sono di larga consumo ( Iruxoll, Noruxol , ecc.) attenzione ad non utilizzarli su ulcere deterse perchè distruggono il tessuto di granulazione. Infatti vengono adoperati nulle ulcere con eccesso di tessuto di granulazione. Non devono essere utilizzati in presenza di lesione con batteremia critica o infetta.

Infine, proteggere sempre il margine perilesionale con pasta all’ossido di zinco o paraffina per evitare che questo sia danneggiato all’azione proteolitica.

La detersione autolitica

La detersione autolica si fonda sull’uso degli idrogeli, prodotti che agiscono idratando il materiale necrotico e/o fibrinoso adeso al fondo della lesione, favorendone il distacco. Indolore, selettiva per il tessuto necrotico non provoca sanguinamento.Il processo di detersione è lento. Non deve essere adoperato su lesioni molto essudanti perché si corre il rischio di macerare il margine e la cute perilesionale. Questo determina una condizione favorevole allo sviluppo di processi infettivi.

Infatti è consigliabile proteggere i margini perilesionali con Pasta all’Ossido di Zinco ad alta concentrazione per evitare che questi siano macerati.

Tecnicamente l’utilizzo di IDROGEL necessita obbligatoriamente di una copertura secondaria con medicazione a base di IDROCOLLOIDI o con SCHIUME DI POLIURETANO.

Un particolare prodotto che ha mostrato una notevole efficace nel detersione autolitica e che differisce dagli idrogel è il TENDERVET 24 che si presenta a forma di tampone che non necessita di copertura secondaria con idrocolliodi, ma di semplice garze per il suo fissaggio.Il tampone deve essere rimosso ogni 24 ore. Si ottiene la completa detersione della lesione dopo pochi giorni di trattamento dimostrando tutta la sua efficacia. Inoltre, a differenza degli idrogel, può essere adoperato in condizione di batteriemia critica della lesione.

La detersione meccanica

La metodologia più adoperata di detersione meccanica è WET TO DRY , che non è altro l’apposizione di una garza umida all’interno di una lesione (quasi sempre una lesione da decubito).
Si attende che questa si asciughi legandosi al materiale presente sul fondo della lesione.Viene successivamente rimossa con energia, in modo che il materiale legato alla medicazione venga anch’esso portato via. E’ stata in passato molto utilizzata dopo necresectomia per completare il processo di detersione. Ha lo svantaggio di eliminare anche il tessuto in formazione. PROCEDURA DI DETERSIONE RARAMENTE APPLICATA.

Si consiglia di adoperare LA DETERSIONE CHIRURGICA NELLE LESIONI DEL PIEDE NEL DIABETICO, perché è più rapida. E’ indicate nelle lesioni infette e limita, nel caso in cui la lesione presenti una contaminazione batterica critica, il rischio di infezioni.

Nelle ULCERE VENOSE si consiglia di adoperare la DETERSIONE AUTOLITICA.

E’ opportuno che venga, anche in questa fase, effettuata la terapia elasto compressiva. Utilizzeremo bende a corta estensibilità, nel paziente che cammina. Mentre, nel paziente che non deambula, a lunga estensibilità, avendo attenzione di rimuoverla durante il riposo notturno.

ADOPERARE BENDAGGIO NON ADESIVO NEI CASI CHE NECESSITANO DI MEDICAZIONI QUOTIDIANE O COMUNQUE RAVVICINATE NEL TEMPO.

La detersione chirurgica

La detersione chirurgica è la tecnica più rapida per ottenere la detersione della lesione.

E’ dolorosa, eccezion fatta per le ulcere neuropatiche, e può determinare sanguinamento. Un eventuale anestesia deve essere di tipo loco – regionale e non di tipo locale con tecnica d’infiltrazione. La cute perilesionale dopo infiltrazione con anestetico locale potrebbe andare incontro necrosi. Nell’impossibilità di eseguire una anestesia loco-regionale, si consiglia di applicare sulla lesione un’anestetico topico (ad es.:EMLA) in crema per circa 1 ora prima dell’intervento .

Inoltre se facciamo procedere, da detersione autolitica, la detersione chirurgica, quest’ultima risulta più rapida, semplice e meno traumatica. La detersione chirurgica è’ consigliata in presenza di lesione infetta (dove è controindicata la detersione autolitica) o su lesioni con presenza di materiale fibro-membranosi che sarebbe difficile rimuovere con altre tecniche di detersione.

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