MEDICAZIONI: ALGINATI
Gli Alginati sono prodotti biodegradabili ottenuti dalle alghe brune. Inizialmente la medicazione consisteva in fibre di alginato di calcio. Successivamente è stato aggiunto, in molti prodotti in commercio, l’alginato di sodio per migliorarne la gelificazione. (ALGINATI DI SODIO E CALCIO)
Si presentano in tessuto non tessuto (TNT) in placche o in nastro. Figura 1
Questa tipologia di prodotto presentano alte concentrazioni di due differenti tipi di acido.
Precisamente:
- ACIDO Β-D-MANNURONICO (M)
- ACIDO alfa-L-GULURONICO (G)
Le medicazioni di ALGINATO RICCHE DI G sono facili da rimuovere intatte.
Quelle RICCHE DI M tendono a dissolversi (destrutturarsi), anche se possono essere rimossi con irrigazione usando la soluzione salina. Figura 2
ATTENZIONE: GLI ALGINATI “DISSOLVENTI” NON DEVONO MAI ESSERE MESSI IN UNA LESIONE CAVITARIA O SOTTOMINATA O TUNNELLIZZATA.
Le caratteristiche tecnologiche della medicazione in generale sono:
- Assorbimento/ritenzione (parametro positivo)
- Diffusione verticale (parametro positivo)
- Diffusione orizzontale (parametro negativo)
- Destrutturazione (parametro negativo)
Gli ALGINATI possono gestire lesioni normo/iperessudanti.
ATTENZIONE: NON UTILIZZARLE SU LESIONI IPOESSUDANTI. ALTO IL RISCHIO DI ADESIONE AL LETTO DI FERITA. Figura 3
Le medicazioni in ALGINATI presentano caratteristiche tecniche sia positive che negative. Nel loro utilizzo le caratteristiche negative (diffusione orizzontale e destrutturazione) finiscono per limitarne il loro uso. Questo soprattutto in tempi di cambio più lunghi (es. in Ass. Domiciliare) e/o in presenza di macerazione del margine e della cute perilesionale.
Questa tipologia di medicazioni viene classificata (vedi Classificazione Funzionale delle medicazioni) come
MEDICAZIONI CHE PROMUOVONO LA GRANULAZIONE. Figura 3
Gli Alginati sviluppano funzioni emostatiche dovute alla presenza di ioni calcio in esse contenute. Questa loro specificità le rende le medicazioni di PRIMA SCELTA in tutti i casi (es. dopo debridement chirurgico) dove sia presente uno stato e/o rischio emorragico. Figura 4