Il prolungato allettamento produce una serie di alterazioni a carico di apparati e organi. Possiamo definire la “ Sindrome da Immobilizzazione “ come una condizione caratterizzata da un complesso di alterazioni multisistemiche indotte dall’immobilità più o meno prolungata indipendentemente dalla causa che l’ha determinata.
La Sindrome da Immobilizzazione può essere “Appropriata” quando interessa direttamente gli organi e apparati di moto. Viene definita “Inappropriata” quando la compromissione della mobilità è determinata da una causa che altera il precario equilibrio di un paziente fragile ed affetto da polipatologie. In entrambe le forme i fattori che principalmente intervengono sugli organi ed apparati di moto sono: Immobilità, Clinostatismo, Deafferentazione sensoriale.
Queste tre condizione permettono di distinguere tre fasi principale nella S.I.
I Fase – perdita della normale sequenza motoria “dell’alzarsi”. Fase reversibile.
II Fase – perdita del coordinamento e dell’iniziativa motoria. Fase reversibile.
III Fase – grave decondizionamento dei meccanismi di controllo posturale-motorio. Fase irreversibile.
Dalla fase II iniziano a determinarsi le lesioni da pressione in quanti vengono meno quei meccanismi di difesa (es. cambi di postura) che riducono il rapporto Pressione/Tempo, dovuti proprio alla perdita dell’iniziativa motoria. Tutti i sistemi vengono alterati. Gli schemi di seguito riportati riassumono le alterazioni più frequenti a carico dei singoli apparati.
S.I. : MAINIFESTAZIONI CIRCOLATORIE.
CUORE
- riduzione della gittata cardiaca
- ridotta capacità dell’adeguamento del cuore all’ aumento della richiesta di prestazioni
- stato di scompenso cardiaco potenziale con facile insorgenza
- edema polmonare acuto
- ridotta capacità di aggiustamento nel passaggio dal clino – all’ortastatismo
SISTEMA ARTERIOSO
- aumento dell’aggregazione piastrinica da ischemia tessuti con tono adrenegico (aumento catecolamine ed ADP ) e conseguente lipolisi e NEFA.
- ridotta liberazione di prostaglandine – aumento rischio trombosi arteriosa
SISTEMA VENOSO
- stasi periferica (arti inferiori, pelvi)
- aumentato rischio trombosi venosa e di embolia polmonare
MANIFESTAZIONI RESPIRATORIE
- Ipossia ed ipercapnia da modificazione del rapporto V/P
- Riduzione capacità vitale per modificazione volumi respiratori
- Complicanze infettive da : ristagno secreti, riduzione riflesso tosse
MANIFESTAZIONI MUSCOLO – SCHELETRICHE – MUSCOLARI
- ipotrofia
- ipostenia
- contratture
ARTICOLARI
- Fibrosi tendini, legamenti e capsule
- imitazioni funzionali ( fino alla anchilosi )
OSSEE
- osteoporosi da riduzione di stimoli trofici da parte dell’attività muscolare
MANIFESTAZIONI GASTROINTESTINALI
- Anorresia
- Turbe dispeptiche
- Stipsi (occlusione intestinale da fecalomi, pseudodiarrea
- Malnutrizione
MANIFESTAZIONI DELL’APPARATO URINARIO
- Aumentato rischio urolitiasi ( da stasi e escrezione Ca ++)
- Ridotta sensibilità vescicale con alterazioni del meccanismo di svuotamento-
- Cateterismo
- Infezioni vie urinarie
- Incontinenza
MANIFESTAZIONI DI ORDINE NEUROPSICHICO
- Deterioramento cognitivo
- Stasi confusionale
- Labilità emotiva
- Depressione
- Indifferenza od ostilità verso l’ambiente
Abbiamo volutamente elencato in maniera schematica tutte le alterazioni che i vari sistemi subiscono come conseguenza dell’allettamento, in quanto non è questa la sede per una disamina analitica delle varie alterazioni. Invece è stremante importante comprendere che i danni che l’allettamento produce sono indipendenti dalla causa che la determinata. Questo deve spingere tutti gli operatori a valutare periodicamente lo stato generale del paziente per prevenire situazioni che potrebbero farne precipitare le condizioni